In questi giorni si sente molto parlare di queste PM10; ma di cosa si tratta precisamente? In realtà PM non è altro che l’acronimo di Particulate Matter, ovvero, in Italiano, materia particolata. Parliamo di un aerosol di particelle di diametro inferiore ai 10 micron che viene generato sia da fenomeni naturali come incendi o dispersione dei pollini, che da processi antropici, in particolare il traffico veicolare e i processi di combustione in generale. Questo particolato è molto pericoloso perché innesca diverse patologie dell’apparato respiratorio, comprese quelle cancerogene.
C’è da dire che negli
ultimi 10 anni il livello di queste polveri sottili nelle città italiane è
diminuito, ma in quasi nessun caso si è riuscito a contenerlo secondo le
prescrizioni della Commissione Europea; se poi non piove, come è successo negli
ultimi mesi, queste polveri sottili aumentano esponenzialmente e le
amministrazioni comunali sono costrette a correre al riparo con provvedimenti
come il blocco del traffico, le ZTL o le targhe alterne.
Ma possono essere queste strategie perpetuate o c’è bisogno di rivedere le nostre città e riprogettarle pensando di dare un ruolo più importante al verde urbano? Tra le diverse funzioni del verde in città, c’è quella igienico-sanitaria: molte specie di alberi e arbusti infatti sono capaci di filtrare e/o intrappolare tra le foglie le polveri sottili e gli inquinanti gassosi; questo effetto è massimo in piante con fogliame fitto e foglie rugose.
Ma possono essere queste strategie perpetuate o c’è bisogno di rivedere le nostre città e riprogettarle pensando di dare un ruolo più importante al verde urbano? Tra le diverse funzioni del verde in città, c’è quella igienico-sanitaria: molte specie di alberi e arbusti infatti sono capaci di filtrare e/o intrappolare tra le foglie le polveri sottili e gli inquinanti gassosi; questo effetto è massimo in piante con fogliame fitto e foglie rugose.
Gli ascolani però si
trovano, da un giorno all’altro, un tiglio in meno in Viale Marconi, forse una
delle zone più trafficate della città. Albero che, dall’attento esame visivo
della ceppaia, sembrava essere sano, non cariato e quindi stabile e sicuro.
Ricordiamo inoltre che il tiglio è tra le specie protette dalla L.R. n° 7/85,
successivamente modificata dalla L.R. n° 6/05; chissà se sono state rispettate
tutte le procedure previste dalla normativa? E chissà quale sarà stata la
motivazione dell’abbattimento…
Ma questo, in fondo, è solo
un episodio che però rimarca lo stato mediocre del verde urbano ascolano, poco
e maltenuto: dalle capitozzature degli ippocastani di viale Vellei a quelle dei
platani di Lungo Castellano e viale Treviri.
L’ISTAT, nel rapporto 2013
sui dati ambientali nelle città, ci mette al 95° posto sui 104 capoluoghi di
provincia analizzati per verde urbano fruibile, espresso in mq/abitante; Ascoli
ha solo 7,4 mq di verde urbano per abitante contro i 30,3 mq per abitante di
media italiana.
Eppure gli strumenti ci
sarebbero: la legge nazionale 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi
urbani” prevede diverse azioni di
tutela, studio, progettazione e manutenzione del verde urbano; invece la nostra
città attualmente non è dotata nemmeno di un piano del verde.
Dai giornali leggiamo che è
stato predisposto un piano delle potature per ottimizzare il passaggio
dall’illuminazione tradizionale all’illuminazione a LED; è vero, il Comune
risparmierà sulla bolletta, ma chi pagherà i danni ambientali? Questo ancora
non è dovuto saperlo…
Oggi sono cominciate le
operazioni di potatura invernale sui ligustri di via Sacconi; eppure abbiamo
visto capitozzature, slabbrature, lesioni, tagli sfilacciati e non rispettanti
le buone norme di arboricoltura. Siamo convinti che sul verde urbano devono
operare dei professionisti, i quali abbiano ben chiari i concetti fondamentali
di botanica, fisiologia vegetale e arboricoltura. Queste operazioni, mal
effettuate, non fanno altro che aumentare i costi di manutenzione e i rischi
per la collettività.
Prossimamente
l’associazione Gigaro88, osservatorio ambientale, promuoverà un incontro sullo
stato del verde urbano della città di Ascoli, invitando tutti gli interessati.
ASSOCIAZIONE GIGARO 88
-Osservatorio ambientale -
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