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Il consumo di territorio avanza continuamente

"Tutto in funzione delle auto. Tutto in funzione del “guadagno veloce e subito”. Tutto per rispondere ad esigenze immediate. Tutto per servire subito chi ti aveva promesso sostegno. Tutto fatto alla svelta prima che qualcuno possa criticare. Ci riferiamo ai progetti di realizzazione del parcheggio e dell’ascensore da via dei Mulini fino a Porta Tufilla".
Il consumo di territorio avanza continuamente ed è sempre grave, anche quando riguarda delle piccole aree verdi ma di grande pregio. Al di fuori di Guido Biondi di Italia Nostra nessuno ha parlato di questo ennesimo scempio nella nostra bellissima città. Ma intanto le associazioni si accapigliano per il problema dei cipressi di Piazza Ventidio Basso. Ma come si fa?? Il valore delle sponde del Tronto e Castellano è da tutti ritenuto incommensurabile: una stupenda cornice verde, unica in Italia, che esalta la bellezza del centro storico di travertino e si presta per realizzare dei percorsi a basso impatto ambientale (ovviamente non come la vergognosa pista ciclabile, in parte distrutta da una recente piena). Se le amministrazioni che si sono succedute avessero posto maggiore attenzione verso il decoro del paesaggio urbano e avessero pianificato il territorio dopo un’attenta conoscenza di tutte le sue emergenze, Ascoli già da tempo sarebbe decollata ai primi posti in Italia, con un sicuro sviluppo economico (si pensi che il Forte Malatesta è stato il secondo monumento visitato in Italia in occasione della recente iniziativa del FAI).


Vengono realizzati pochi posti macchina (unico beneficio), a fronte dell’enorme costo di deturpare una fascia verde a ridosso della scarpata fluviale su pregevoli ciglionamenti che si potevano invece riqualificare dal punto di vista ambientale. Il tutto a due passi dal sottoutilizzato parcheggio ex gil. Il geometra della ditta parla di “sbancamento dalla parte del fiume Tronto e di un muro di contenimento con l’espianto di alcuni olivi”. Ma ci chiediamo: quali sono i progettisti, quale supporto scientifico ha guidato questo intervento. L’assessore risponde alle critiche di Biondi dicendo che si sta realizzando un’opera richiesta dai cittadini, interventi di bonifica e di utilità pubblica. Ma richieste da quali cittadini? I cittadini sono anche altri rispetto a quelli che vanno insistentemente a chiedere favori personali ai nostri amministratori. I cittadini sono anche le persone che vanno a piedi o in bicicletta e non fanno richieste ad alta voce. I cittadini sono anche quelli che ancora devono nascere e ai quali dovremmo lasciare una città più bella di quella trasformata in una gimcana per auto. Ma questi cittadini non vanno nella cabina elettorale.

La Ciclabile al Castellano: opera inutile e dispendiosa

 «L’ennesimo articolo a tutta pagina sulla pista ciclabile del Castellano ci costringe di nuovo ad intervenire. Gli Amici della Bicicletta organizzano la pulizia “simbolica” della pista che versa in uno stato di abbandono, con la speranza di richiamare l’attenzione delle amministrazioni e dei cittadini sulla necessità di un suo recupero.
Ci siamo sempre dichiarati contrari ad intervento così invasivo e, a nostro avviso, era opportuno che le associazioni che si occupano di tutela e valorizzazione dell’ambiente, bloccassero a suo tempo un’opera del tutto inadeguata per un ecosistema ad alto valore ecologico e paesaggistico.  Un’opera quindi ad alto impatto ambientale, quasi inutile dal punto di vista sociale e dispendiosissima in termini di messa in sicurezza, di cui nessuno ha mai valutato le conseguenze negative che poi puntualmente si sono verificate.
Forse nessuno ha mai visionato o compreso il progetto finché non ha visto le enormi ruspe massacrare le sponde, una muraglia di gabbionate anche in alveo e, soprattutto, gli enormi danni sulla pista determinati da due piene recenti assolutamente non eccezionali. Ma ormai il danno è fatto e quindi questi ardimentosi volontari hanno compiuto il gesto “simbolico” di pulire la pista. Come se il problema fosse solo questo. Noi proporremmo di far pagare i danni ai responsabili di questo scempio.
L’Assessore provinciale Mariani spiega che i lavori sono stati interrotti per il maltempo nel mese di marzo che ha causato una frana piuttosto importante. Dai sopralluoghi effettuati dai giovani membri dell’associazione Gigaro88 risulta che l’enorme frana sulla sponda destra, è la conseguenza non del maltempo ma della pista ciclabile. Le gabbionate sulla sponda sinistra poco a monte di essa, di cui almeno tre in alveo, hanno stretto in una morsa il torrente, determinato lo spostamento del flusso della corrente verso la sponda destra, erodendola alla base. Il disastro è evidente al pari delle responsabilità. Eppure, apprendiamo che l’Amministrazione Provinciale si impegnerà a trovare i (nostri) soldi ed a continuare i lavori. Restiamo fortemente preoccupati  della reale necessità di utilizzo di queste risorse per un’opera che avrà sempre grossi problemi».
 Gigaro88